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Specchi dell’Invisibile: Storie di Viaggi Interiori Il Sentiero delle Ombre "Ci sono cammini che non si percorrono con i piedi, ma con l’anima." Si racconta che, nascosto nelle profondità della foresta di Alnem, esista un sentiero che non tutti possono vedere. Il Sentiero delle Ombre si apre solo a coloro che sono pronti a guardare dentro se stessi. Ma non tutti riescono a percorrerlo fino in fondo: alcuni si smarriscono tra le nebbie, altri si fermano di fronte al proprio riflesso, incapaci di accettare ciò che vedono. Questa è la storia di Leila, una donna che per tutta la vita aveva cercato risposte all’esterno, senza mai osare guardare dentro di sé. Finché una notte, seguendo un richiamo sconosciuto, si trovò davanti all’entrata del sentiero. E scoprì che il vero viaggio non era mai stato fuori, ma dentro di lei. Leila camminava nel cuore della foresta di Alnem, avvolta dal silenzio e dalla nebbia sottile che si insinuava tra i rami. Non sapeva perché si trovasse lì...

Il Guardiano del Lago degli Specchi: Un Viaggio nell’Anima

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  Il Guardiano del Lago degli Specchi: Un Viaggio nell’Anima Si dice che esista un lago nascosto tra le montagne, capace di mostrare non il riflesso del corpo, ma quello dell’anima. Pochi lo trovano, ma ancora meno osano guardare nelle sue acque. Sei pronto a scoprire chi sei davvero? Il Mistero del Lago degli Specchi Nel cuore delle Montagne di Velmora, avvolto da fitte foreste e nebbie perenni, si trovava il Lago degli Specchi . Nessuna mappa lo segnava, nessun viaggiatore poteva raggiungerlo senza prima affrontare il proprio passato. Gli anziani del vicino villaggio raccontavano che chiunque si specchiasse nelle sue acque non avrebbe visto il proprio volto, ma la propria anima . Alcuni, spaventati, fuggivano. Altri, incapaci di accettare ciò che vedevano, rimanevano intrappolati nella loro stessa illusione. La Ricerca della Verità Ethan non aveva mai creduto alle leggende. Cresciuto tra il disincanto e la razionalità, rideva di quelle storie. Ma nel suo cuore sapeva di e...

L'uomo senza volto

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In un piccolo villaggio per diversi secoli le persone si sono chieste cosa c’era nella montagna dei riflessi.   Nonostante la curiosità nessuno si era mai addentrato per scoprirlo. Il villaggio sorgeva su una vasta pianura ai piedi della montagna, la cultura dei suoi abitanti era basata sul riconoscere se stessi. Un giorno un uomo poco rispettoso di quella cultura decise di salire sulla montagna e scoprire il mistero in essa nascosto. Arrivato a metà strada trovò di fronte a se un vecchio saggio che gli disse «Per proseguire il tuo cammino devi prima scoprire chi sei.» L’uomo ignorò le parole di quello strano vecchio e continuò a salire. Arrivato sulla vetta del monte non trovò nulla, decise allora di scendere al villaggio e raccontare a tutti la verità. Arrivato al villaggio nessuno sembrava però riconoscerlo.   Rassegnato corse verso il fiume, quando si specchiò nelle sue acque cristalline vide che non aveva più un volto. Disperato, iniziò ad urlare. «Perché vi disperate?»d...

Rinchiusi

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La gabbia era piccola, sembrava restringersi ad ogni suo respiro. La piccola creatura urlò con tutta la forza all’orco di farla uscire.   Ma il grande esso non sembrava ascoltarla.   Lei allora si rassegnò al suo destino crudele. Smise di urlare e si rannicchino in un angolo a piangere. Alzò lo sguardo e vide che l’orco non c’era più. I pensieri precedono le parole.   Un'altra creatura verrà a salvarla o a catturarla? Rimase lì, immobile, senza riuscire più neanche a piangere.   Era già successo, non voleva ricordare. Di quando aveva sperato in una salvezza, ma poi si era rivelato solo essere un altro incubo. Aspettava, non voleva gridare. Aveva paura che qualcuno la sentisse, e che fosse solo un altro carceriere, un'altra gabbia, un altro dolore. La creatura non si accorse che il mondo nel frattempo era cambiato, che gli alberi avevano ricominciato a fiorire, non si era accorse che non era più neanche una piccola creatura. Avvolta nel suo silenzio non si accorse nea...

Dentro la mente

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Entrò nella casa, con il sudore che gli scendeva lungo la fronte per la paura che provava, essa era visibile dalle gambe che tremavano. Si faceva strada una piccola candela che teneva stretta con entrambe le mani. Iniziò a chiedersi perché fosse li dentro, cosa lo aveva spinto ad entrare, dove era finito il suo coraggio.   Si fermò in un angolo, con il cuore che sembrava stesse per fermarsi, capì che si era perso in quella che sembrava una casa. Tutto il suo mondo crollò di colpo, senti come se le sue viscere volessero uscire. Trovò un quadro con disegnate una famiglia e gli sembrò strano sentirlo famigliare, guardò meglio il bambino che era al centro. “Ma questo sono io” si ritrovò a pensare spaventato. La candela cadde a terra e rotolò per qualche centimetro da lui, il buio lo inghiotti per un istante, voleva urlare ma qualcosa dentro di lui gli diceva di non farlo. Si affrettò a riprendersi la candela, doveva rivedere il quadro, qualcosa era cambiato non c’era più il bambino ma ...

Io ti vedo

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Se ne stava seduto lì su una panchina, mentre pioveva a dirotto, lo sguardo spento, il corpo pieno di lividi. Mi avvicinai lentamente per non spaventarlo, ma lui scattò come una molla lontano da me. «Non voglio farti del male.» dissi io. «Dicoon tutti così!» rispose, urlando con gli occhi chiusi. Quelle parole rimbombarono nella mia testa. Mi ricordavano di quando io ero solo una bambina in un angolo che aspettava il suo aguzzino. Respirai profondamente, poggiai l’ombrello a terra e mi sedetti sulla panchina. «Comprendo la tua paura, continuai, ma il tempo dei mostri è finito, sono venuta a salvarti.» Aspettai pazientemente che lui si avvicinasse a me. Passarono ore, poi   giorni, ma a un certo punto lui si accostò a me. E smise di piovere. Ci guardammo negli occhi per un po’, consci del   nostro dolore, ma soprattutto del fatto che non eravamo più soli. Nei giorni a seguire giocammo nel parco, ci sdraiammo sul prato sentendo la terra sotto i piedi. La sensazione di appartener...

Il Viaggio Interiore sulla Montagna del Silenzio: Scopri il Sentiero dell'Anima

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Nel remoto villaggio di Serenella, ai piedi della maestosa Montagna del Silenzio, si tramandava da generazioni una leggenda: solo chi avesse osato percorrere il misterioso Sentiero dell'Anima avrebbe potuto scoprire il proprio vero sé. Le antiche storie narravano di un cammino nascosto tra le ombre degli alberi secolari e i sussurri del vento, un percorso interiore tanto arduo quanto rivelatore. Lorenzo, un giovane artigiano dal cuore inquieto, viveva immerso in domande mai del tutto placate. Pur ammirando la quiete e la saggezza degli anziani, dentro di sé sentiva il richiamo irresistibile di un destino più grande. Una notte, mentre la luna dipingeva di argento il sentiero polveroso che conduceva alla montagna, Lorenzo decise di lasciarsi guidare dall’ignoto, convinto che la risposta ai suoi tormenti si celasse oltre l’orizzonte visibile. Il cammino si fece subito pieno di insidie. Tra sentieri sterrati e boschi fitti, il giovane si trovò a confrontarsi con ricordi e paure del pas...